Il 25 giugno 2008 è stato emantato il decreto legge 112, diventato poi legge 113 il 6 agosto 2008.
Questa legge riguarda l'Università in TRE punti fondamentali:
1) Riduzione del turn over del personale.
In media, da qui al 2012, per ogni quattro docenti che vanno in pensione un solo docente può prendere il loro posto. Ne consegue che, non solo viene preclusa la carriera universitaria a tutti i giovani ricercatori con contratti precari, ma anche che uno stesso docente si troverà nella condizione di portare avanti più corsi con il conseguente impoverimento della qualità della didattica e della ricerca.
2) Riduzione del FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) del 25% entro il 2012.
L'FFO rappresenta il finanziamento pubblico all'Università. Per molti Atenei questo fondo non copre nemmeno i costi di gestione. Ridurre indiscriminatamente (senza criteri di merito) i fondi statali comporta, nell'immediato, un impoverimento dell'offerta didattica e della ricerca e, a breve termine, un aumento delle tasse universitarie per far fronte alle mancanze di risorse.
3) Possibilità per le Università di diventare Fondazioni finanziate da enti privati.
Se lo stato riduce l'FFO quale alternativa rimane per le nostre Università? Ovviamente quella di trasformarsi in Università PRIVATE. Si verrà così a creare una profonda differenza in termini di qualità delle strutture e dell'insegnamento tra le Università di serie A, trasformatesi in Fondazioni private, e le Università di serie B, rimaste statali in uno Stato che non ne riconosce l'utilità e l'importanza.
Ma la domanda è: quante famiglie potranno permettersi di pagare un'Università privata per i propri figli?
COSA SI CHIEDE???
-L'apertura di un dialogo che consenta di giungere, attraverso una critica costruttiva del "sistema Università" in Italia, ad una vera RIFORMA universitaria
-Una politica di contenimento della spesa pubblica basata su criteri meritocratici che favorisca un controllo economico delle Università senza determinare l'impoverimento culturale
-Che venga garantito a TUTTI il diritto allo studio
1 commento:
Secoli e secoli di tradizione e di cultura, l'Italia, il paese dei poeti e degli artisti, di umanisti e di filosofi...studiosi, inventori, grandi menti che hanno fatto la storia dei popoli, la nostra storia,ed oggi??? ed oggi a cosa ci siamo ridotti??? ci siamo ridotti ad un popolo che ha perso il diritto di DECIDERE per il proprio presente e per il futuro dei propri posteri, che ignora il dissenso pubblico di migliaia e migliaia di studenti, docenti, individui DIRETTI INTERESSATI che scendono in piazza ad esprimere il prorpio dissenso.. ad un paese che mortifica chi non può permettersi l'istruzione come la vorrebero alcuni, che i soldi, diciamolo pure, li cacano la mattina appena svegli....ad un paese che preclude la possibilità a grandi menti di migliorare il benessere di tutti un giorno.....ad un paese che cita nella propria costituzione l'uguaglianza di tutti i suoi cittadini e che con questo decreto ancora una volta NEGA nella pratica tale uguaglianza...ad un paese che taglia i fondi per la RICERCA anzichè tagliare gli stipendi immeritati ed irraggionevole di quegli stessi politici che chiusi in una stanza, seduti a tavolino, quest'Italia la stanno distruggendo.....VERGOGNA!!!!!!!!! Maroni: "chi protesta sarà denunciato" l'Italia siamo NOI, noi cittadini TUTTI,è la nostra parola che dovrebbe essere l'ultima!!!!
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