La carta di credito fu lanciata sul mercato con uno slogan molto intrigante: "Perché aspettare per avere quello che vuoi?". Una volta si doveva stringere la cinghia, negarsi qualche sfizio, depositare il denaro su un libretto di risparmio o sotto la mattonella nella speranza di riuscire ad accumularne abbastanza grana per realizzare i propri sogni.
Oggi con la carta di credito l'ordine è: prendi subito, paghi dopo.
Non pensare al "dopo", come sempre significa guai in vista.
Ci si può togliere uno sfizio quando si vuole, ma anticipare il piacere rimanda solo la triste realtà del pagamento. Per quanto dolorosa non è l'unico aspetto negativo del "prendi subito, paga dopo". Non riesci a ripagare il tuo debito?
No problem: a differenza dei prestatori di denaro old style, ansiosi di ricevere indietro le somme prestate entro termini precisi, i prestatori di denaro moderni non ti chiedono indietro i soldi, bensì si offrono di prestartene altri per pagare il vecchio debito e avere un po' di disponibilità (di debito) per toglierti nuovi sfizi.
La banca col sorriso, come diceva una pubblicità.
Quello che nessuno spot dice, è che le banche prestatrici in realtà non vogliono che i debitori paghino i debiti.
Se lo facessero entro i termini non sarebbero più in debito, ma sono proprio i loro debiti e quindi l'interesse mensile che i moderni prestatori di denaro riciclano come prima fonte di profitto costante e assicurato.
I clienti che restituiscono puntualmente il denaro preso in prestito sono l'incubo dei prestatori.
Il loro successo è trasformare un numero enorme di uomini e donne, vecchi e giovani, in una massa di debitori.
Offrire nuovi debiti come unico modo per salvarsi da quelli già contratti.
Entrare in questa condizione è facile quanto mai, uscirne non è mai stato così difficile.
Il capitalismo sta arrivando al suicidio.
L'ammontare totale dei prestiti su carta di credito non pagati è cresciuto del 15%.
Più grave è il debito complessivo degli studenti universitari, la futura élite politica, economica e spirituale della nazione, (che delizia i nostri laureati d'oggi, il fiore all'occhiello dell'Italia, l'invidia di tutt' Europa, ci aspetta un gran futuro grazie ai loro studi!) è raddoppiato.
Quello che si dimentica è che l'uomo soffre a seconda di come vive.
Oggi è abitudine il credito al consumo ogni volta che si deve superare una difficoltà. Vivere a credito dà dipendenza come poche altre droghe, e abbondante disponibilità per un lungo periodo di una droga non può che portare a una crisi quando la disponibilità cessa.
Oggi la via d'uscita che ci offrono i grandi economisti è riprendere la fornitura di droga.
L'unica soluzione sarebbe quella di sopravvivere alle sofferenze delle crisi di astinenza...
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