giovedì 30 ottobre 2008
lunedì 27 ottobre 2008
Ma lo sapete???
domenica 26 ottobre 2008
Vivere
giovedì 23 ottobre 2008
Keep on movin'
Al momento questa suona benissimo...
Keep on movin'
questa storia finirà
so' sicuro , ccà nun s'adda cchiù parlà'
keep on movin'
non lasciarti andare giù
se vuoi crescere davvero
non ti lamentare più
Keep on movin'
parla nfaccia e nu te fà' sango amaro
dice tutta 'a verità
keep on movin'
ma non dir male di te
jetta 'nterra tutte cose
nunn'è giusto e saje pecchè
A trent'anni nun può capì
'e vulisse nun munno onesto
ma te diceno sempe 'o stesso
'ncoppa 'e sorde 'a gente
nun guarda 'nfaccia a nisciuno
E a trent'anni nun può capì'
'e canzone te fanno fesso
votta 'ncuorpo senza sentì'
s'addeventa malamente
e quacche vota onesto.
Keep on movin'
non ne prendere di più che fa male
parti e nun te truove cchiù
keep on movin'
per chi resta come me
che s'appiccica tutte 'e sere
ma è cuntento 'e se vedè'
keep on movin'
per chi non si stancherà
pe' piacere nun ce vuttate a ccà e allà
keep on movin'
e per abbracciarsi un pò
senza aiuto di nessuno
imparando a dire no.
A trent'anni nun può capì'...
martedì 21 ottobre 2008
Italia ILLEGALE
http://www.repubblica.it/speciale/2008/appelli/saviano2/index.html
Roberto Saviano (Napoli, 22 settembre 1979) è un giornalista e scrittore. Nei suoi scritti, articoli e nel suo libro usa la letteratura e il reportage per raccontare la realtà economica, di territorio e d'impresa della camorra e della criminalità organizzata in genere.
Dal 2006 in seguito al "libro-inchiesta" Gomorra subisce frequenti minacce ed intimidazioni, e per questo vive sotto scorta dal 13 ottobre dello stesso anno. Secondo una dichiarazione di Carmine Schiavone, ex membro dello spietato clan dei Casalesi e smascherato da Saviano nel suo libro, il piano per eliminare lo scrittore sarebbe in fase operativa: il piano consisterebbe nell'uccidere lo scrittore e la sua scorta entro Natale con una bomba sull’autostrada tra Roma e Napoli. Anche per questo motivo Roberto Saviano ha deciso di abbandonare a tempo indeterminato l'Italia.
Nascere e crescere in determinati posti di Napoli è una lama a doppio taglio.
Sono nato e cresciuto a Secondigliano, zona citata nel suo libro e non solo, la conoscono pure a Dubai, non per i suoi paesaggi che non ha ma per il suo alto, altissimo, tasso di criminalità e illegalità.
Da tempo sono andato via da Napoli, scelta che mi ha portato non pochi problemi, esistenziali innanzitutto, la "Terra Mia" non è solo di Pino Daniele qualcosa di unico, tutti ce la portiamo dentro, e come per un amore che finisce, spesso ci si deve separare dalle cose che amiamo in questo mondo.
Io non ho letto il libro "Gomorra", ho visto il film e se dovessi dire mi è piaciuto, direi una grande stronzata.
Non mi è piaciuto perchè è vero, troppo, mi sono vergognato di quella realtà descritta così bene.
E' grazie a lui che si è scoperchiato quanto da tempo sapevano tutti.
Ora lo Stato lo protegge. Ma prima???
Perchè devono mettere persone in una condizione simile?
Sono cose che sapevano tutti, questo è quello che mi fa imbestialire.
Questo è uno Stato malato che non guarirà mai!
Le collusioni tra poteri sono la causa di Gomorra.
Il potere che logora le coscienze.
In Italia c'è e ci sarà sempre questo credersi più furbi degli altri.
Nessuna furbizia, è solo essere indecentemente poco uomini.
Ad oggi continua questa mentalità.
Le minacce verso Saviano continuano e addirittura compaiono scritte inneggianti ai vari latitanti dei Casalesi.
Mancanza di legalità, mancanza che paradossalmente manca nelle istituzioni.
Abbiamo un parlamento con parlamentari condannati, un presidente del consiglio plurinquisito e che sia chiaro non è odio ne ossessione, semplicemente trovo assurdo questo.
Sotto l’esempio più lampante, che la disinformazione e il disinteresse generale mette in secondo piano.
La Corte Europea di Giustizia ha stabilito che le norme italiane che consentono a Rete4 di trasmettere via etere senza concessione su frequenze spettanti a Europa7, che vinse la concessione in una regolare gara nel 1999 mentre Rete 4 la perse, sono “contrarie al diritto comunitario”, dunque illegali.
domenica 19 ottobre 2008
sabato 18 ottobre 2008
No Racisme
giovedì 16 ottobre 2008
martedì 14 ottobre 2008
Cose da pazzi - Parte seconda
"Questo è ciò che può fare il troppo amore", appena rotto il leggio di George.
Ieri a porta a porta si parlava dei vari menù per poter superare la crisi e metter il piatto in tavola. Menù dai 3,50 ai 7 euro a persona...ma chi vi prende a calci ancora si vede?
Matrix di Mentana parlava degli stadi e dell'influenza politica che c'è nelle curve.
«Stelle a destra», il libro della Carfagna!
lunedì 13 ottobre 2008
Ironia, rabbia e disincanto
Il marchese Onofrio del Grillo, nella rappresentazione di Mario Monicelli, è un personaggio satirico e letterario, una maschera aristocratica e reazionaria che dileggia e ridicolizza il sistema dal suo interno senza arrivare mai però a metterlo in discussione o peggio in pericolo, neanche quando fugge al nord per accogliere le truppe napoleoniche. Il marchese del Grillo è un oligarca convinto che professa una idea chiusa, ristretta e privilegiata di libertà persino quando, prendendosi gioco del povero falegname ebreo Aronne Piperno, vuole dimostrare che la giustizia non esiste.
Il marchese soffre a livello personale il sistema di vincoli, di convenzioni, di dogmi arcaici e di libertà limitate, lo combatte come un dandy, ma non si colloca mai su posizioni romantiche o rivoluzionarie e ad un gruppo di popolani che vengono arrestati dopo essere stati coinvolti con lui in una rissa, spiega lapidario perché lui non subirà lo stesso trattamento.
E' tutto un gran bel gioco.
Uno schiaffo, datevelo da soli brutti birbaccioni, non siete padroni di un cazzo.
Buona settimana.
giovedì 9 ottobre 2008
Fly low
mercoledì 8 ottobre 2008
Napoli-Roma solo andata
Fare il giornalista, e farlo bene, è diventato uno dei mestieri più pericolosi nella Russia di Putin e non solo.
Negli ultimi tempi stava conducendo un’inchiesta sulle torture e sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia e ripeteva spesso “E’ un miracolo se sono ancora viva”.
211 sono stati i giornalisti assassinati dalla caduta dell’impero sovietico. E la duecentundicesima vittima è proprio Anna Politkovskaya.
L'informazione meschina e bugiarda non le ha dedicato attenzione, troppo presi a distoglierci dalla realtà.
Questo filmato di seguito mostra chi sono quei burattini moderni, senza fili, comandati a gesti, servi.
Il loro compito è insabbiare e/o distorcere le notizie e come per tante altre infamie anche questa verrà insabbiata senza che nessuno paghi.
Servilismo: tendenza a una forma di eccessiva sottomissione ai potenti, determinata per lo più da paura e interesse o da mancanza di personalità e senso della propria dignità.
martedì 7 ottobre 2008
Gente...e crisi
Cavolo ma nemmeno più nelle salumerie si acquista più a credito.
No, sempre la solita gente, che una casa nella sua vita mai l'avrà.
lunedì 6 ottobre 2008
Buon senso
Shaun Dykes si è buttato giù dal piano superiore del parcheggio, annesso ad un grande centro commerciale, dopo che per tre ore un gruppo di poliziotti aveva cercato di convincerlo a desistere. La gente in strada, secondo quanto denunciato dalla polizia, non ha facilitato l'opera degli agenti, ostacolandola anzi in modo irreparabile quando qualcuno ha incominciato a gridare a più riprese "Salta!", "Fallo!", "Fai vedere quanto puoi rimbalzare!".
Non esiste buon senso su un campo di calcio dove giocatori che dovrebbero esser d'esempio per milioni di bambini simulano per far espellere un avversario.
Non lo si vede nella religione, il papa riprende uno dei cavalli di battaglia della chiesa, l'uso dei contraccettivi, ingerenza vaticana pure a letto.
All'università Bocconi di Milano, convegno sull'efficacia e la valenza dell'etica nei sistemi economici e nella conduzione d'impresa.
Organizzata dalla Onlus Milano Young, di cui è vice presidente Barbara Berlusconi.
Per Barbara l’etica è prima di tutto «l’insieme dei valori morali, quelli che un individuo si costruisce vivendo, sono soprattutto quelli che gli impartisce la famiglia, la scuola e la società in generale». Ovvia a questo punto la domanda: cosa ti ha insegnato tuo padre?
"Il più importante insegnamento da parte di mio padre è il rispetto altrui e il non ledere quelle che sono le libertà altrui".
venerdì 3 ottobre 2008
E alla fine non si piange neanche più
Balla a Balla
di Marco Travaglio
Ora d'aria
l'Unità, 2 ottobre 2008
L’altra sera, a “Porta a Porta”, Rosy Bindi e Di Pietro contro Gasparri e Verdini. A un certo punto, però, colpo di scena. Gasparri avverte Di Pietro: “Attento che Vespa di Giustizia se ne intende”. Qualcuno intravede un’allusione alla sua signora, la giudice Augusta Iannini, già intima di Squillante e dunque promossa da Castelli, Mastella e Angelino Jolie a direttore del ministero della Giustizia. Bruno Vespa, in arte Fede, capisce al volo: imparziale come sempre, si unisce al duo Pdl e comincia a pestare Di Pietro. Tre contro uno. Tema: i processi al Cainano: “Se Berlusconi - sostiene l’insetto - è un’anomalia, lo sono pure i 26 suoi processi, dai quali è sempre uscito assolto”. Pari e patta. Di Pietro prova a ricordare di averne avuti 33, di processi, ma lui si dimise da pm e da ministro per farsi giudicare (bella forza, era innocente), mentre il Cainano si assolve da sè depenalizzando i suoi reati e dimezzando la prescrizione con leggi ad personam.
Vespa, aspirante Ghedini, dice che “su 26 processi, 4 sono in corso, 4 sono finiti in prescrizione e 18 in assoluzione”. Tutti “successivi alla discesa in campo”. Parla di appena “4 leggi ad personam”. E sostiene che, per le tangenti alla Guardia di Finanza, “Berlusconi è stato assolto con formula piena”, mentre “il caso di Lentini al Milan era analogo a quello di Dino Baggio alla Juve, ma Agnelli non fu nemmeno chiamato a testimoniare, mentre Berlusconi fu condannato”. Cinque balle in cinque frasi.
1) Le leggi ad personam sono 16: decreto Biondi, Tremonti, rogatorie, falso in bilancio, Cirami, Maccanico-Schifani, ex-Cirielli, Gasparri, salva-Rete4, Frattini, condoni fiscale e ambientale, Pecorella, bloccaprocessi, Alfano, prossimamente intercettazioni.
2) Prima della discesa in campo, Berlusconi era già stato indagato nel 1983 (poi archiviato) per traffico di droga e imputato nel 1989 per falsa testimonianza sulla P2 (colpevole, ma salvo grazie all’amnistia del 1990); nel 1992-93 vari manager del suo gruppo erano sott’inchiesta per i fondi neri di Publitalia e del Milan, tangenti a Dc, Psi e Cariplo. Come scrive il gip bresciano Carlo Bianchetti nel 2001, archiviando le denunce berlusconiane contro il pool di Milano: “L’impegno politico del denunciante e le indagini ai suoi danni non si pongono in rapporto di causa ed effetto; la prosecuzione di indagini già iniziate e l’avvio di ulteriori indagini collegate in nessun modo possono connotarsi come attività giudiziaria originata dalla volontà di sanzionare il sopravvenuto impegno politico dell’indagato”. Anzi, è probabile che sia sceso in campo per salvarsi dalle inchieste già aperte sul suo gruppo, prevedendo che sarebbero giunte fino a lui.
3) I processi al Cavaliere non sono 26, ma 15: 5 in corso (corruzione Saccà, corruzione senatori, corruzione giudiziaria Mills, fondi neri Mediaset, Telecinco in Spagna) e 10 già conclusi, più varie indagini archiviate (6 per mafia e riciclaggio, 2 per le stragi mafiose del 1992-’93, ecc.).
Nei 10 processi già chiusi, le assoluzioni nel merito sono solo 3: 2 con formula dubitativa (comma 2 art.530) per i fondi neri Medusa e le tangenti alla Finanza (“insufficienza probatoria”), 1 con formula piena per il caso Sme-Ariosto/1. Altre 2 assoluzioni - All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2 - recano la formula “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”: l’imputato se l’è depenalizzato (falso in bilancio). Per il resto: 2 amnistie per la falsa testimonianza sulla P2 e un falso in bilancio sui terreni di Macherio; e 5 prescrizioni, grazie alle attenuanti generiche, che si concedono ai colpevoli, non agli innocenti: All Iberian/1 (finanziamento illecito a Craxi), caso Lentini (falso in bilancio con prescrizione dimezzata dalla riforma Berlusconi), bilanci Fininvest 1988-’92 (idem come sopra), 1500 miliardi di fondi neri nel consolidato Fininvest (come sopra), Mondadori (corruzione giudiziaria del giudice Metta tramite Previti, entrambi condannati).
4) Dunque, per le mazzette alla Finanza, niente formula piena, ma insufficienza di prove.
5) Il caso Lentini non era affatto analogo al caso Baggio: Lentini fu pagato dal Milan con fondi neri extrabilancio (reato), Baggio con una donazione personale di Agnelli (non reato). E comunque, per Lentini, Berlusconi non è mai stato “condannato”. Ora non vorremmo che l’imparziale insetto dovesse risponderne all’Authority o, Dio non voglia, scusarsi in diretta. Ma non c’è pericolo: in tv deve scusarsi chi dice la verità, non chi racconta balle. Emilio Vespa è in una botte di ferro.
(Vignetta di Roberto Corradi)
mercoledì 1 ottobre 2008
Non è mai troppo tardi
tratto da
E' ora di cambiare
di Ferruccio de Bortoli
La stampa è in crisi e anche i giornalisti non si sentono tanto bene. Negli ultimi 15 anni internet è cresciuto, in termini di innovazione di linguaggi e di lettori, molto più velocemente della cultura digitale dei giornalsti.
Che il malessere della categoria (che si riflette nella disaffezione dei lettori) sia un tema caldo da affrontare con urgenza è misure radicali è opinione di Ferruccio de Bortoli, direttore de il Sole 24 Ore ed ex direttore del Corriere della Sera. De Bortoli affronta la questione con coraggio e senza mezzi termini: «Siamo diventati più servi e concubini del potere, facciamo più parte del gioco. Vogliamo fare politica, influenzare la formazione di nuovi partiti e coalizioni, rifare la legge elettorale. Dovremmo invece tornare a fare esclusivamente i giornalisti, che è giá tanto».
La lucida analisi della professione è il focus dell'ultimo libro di Ferruccio de Bortoli (L'informazione che cambia, Editrice La Scuola, nella collana «Interviste» diretta da Paola Bignardi). Centoventi pagine che fotografano la situazione difficile dei media in Italia, l'accesso alle fonti e la loro verifica, il giornalismo multimediale, le potenzialitá legate al connubio rete e carta, ma che a tratti diventano un j'accuse contro la categoria di cui l'agenzia AdnKronos ha anticipato ampi stralci.
«Il dramma di fondo» - sottolinea de Bortoli - «è che a volte non siamo più neanche tanto giornalisti, ma un grande ufficio stampa». Non mancano giudizi taglienti su un modo purtroppo sempre più diffuso di lavorare: «Sempre più un copia e incolla. Acritico, distratto, sciatto». I giornalisti - dice de Bortoli - devono sbagliare di meno, difendere con più forza il valore dell´indipendenza delle redazioni, presidiare con più convinzione il web «prima che sia troppo tardi».
Non mancano le denunce verso il mondo degli editori, che non di rado hanno interessi al di fuori dell´editoria e usano la stampa per «dare lustro a tutta una serie di posizioni personali o come scudo in vicende giudiziarie o ancora come arma di pressione nei confronti di enti locali». Ovviamente ce n'è anche per i politici che resistono raramente alla tentazione di mettere un bavaglio alla stampa. «Trovo scandaloso» - dice de Bortoli a proposito del disegno di legge sulle intercettazioni - «cercare di impedire che si scriva di inchieste nel loro formarsi, cioè che si possa parlare di indagini penali soltanto nel momento in cui queste vengono completate. In base a questa logica, non avremmo potuto parlare tre anni fa delle indagini sui "furbetti del quartierino" e più recentemente dello scandalo delle cliniche».