giovedì 19 novembre 2009

Censura a la 7

da www.articolo21.org

Quanto è accaduto lunedi scorso a La7 è un fatto grave che fotografa il brutto clima che oggi si respira in troppe redazioni. Bloccare la trasmissione dell’inchiesta realizzata da Silvia Resta sulla presunta trattativa tra mafia e stato, a poche ore dalla messa in onda, e dopo averla addirittura annunciata nel tg delle 12,30, rappresenta un esplicito e grave atto di censura. Ed è altresì inaccettabile il tono minaccioso e intimidatorio usato nei confronti della giornalista autrice dell’inchiesta in seguito alla legittima richiesta del comitato di redazione di La7, che voleva spiegazioni sulle ragioni dello stop del servizio giornalistico.Episodi gravi e sempre più frequenti sia nell’emittenza pubblica che in quella privata, che chiamano in causa direttamente il ruolo del sindacato nazionale dei giornalisti e dell’ordine professionale ma che riguardano tutti i cittadini che hanno a cuore la tutela dei principi democratici sanciti dalla Costituzione a cominciare dall’articolo 21 sulla libertà di stampa.




lunedì 16 novembre 2009

Inchieste...da Report

da Corriere.it

L’inchiesta
«Report»: Banca Arner e quei conti del premier
Il caso dell’istituto in cui Bankitalia ha riscontrato «gravi irregolarità» sull’antiriciclaggio
Milena GabanelliROMA — Nella sede milane­se della svizzera Banca Arner la famiglia Berlusconi ha quattro conti correnti per un totale di 60 milioni di euro, di cui uno intestato direttamente al presi­dente del Consiglio per dieci milioni e altri tre per 50 milio­ni a capo delle holding italiane Seconda, Ottava e Quinta, am­ministrate dai figli Marina e Piersilvio. Lo rivela la trasmis­sione Report di Milena Gaba­nelli andata in onda ieri sera su Rai Tre. Tra i clienti della banca ci sarebbero anche En­nio Doris, fondatore del grup­po Mediolanum, e Stefano Pre­viti figlio di Cesare. La notizia arriva verso la fi­ne della puntata dedicata in gran parte al fenomeno del­l’esportazione illegale dei capi­tali e alla nuova versione dello scudo fiscale che — secondo la testimonianza del consulente delle Procure Giangaetano Bel­lavia — «con le modifiche del 3 ottobre è allargato alle dichia­razioni fraudolente, alle fattu­re false e alla distruzione delle scritture contabili». L’inviato di Report Paolo Mondani ricostruisce la storia della Banca Arner, fondata nel 1994 da Paolo Del Bue, Nicola Bravetti, Giacomo Schraemli e Ivo Sciorilli Borelli. Nel 2003 viene aperta la sede Milanese e negli anni successivi scattano una serie di disavventure giu­diziarie. Il 7 maggio del 2008 Bravetti viene messo per due settimane agli arresti domici­liari dalla Procura di Palermo con l’accusa di intestazione fit­tizia di beni avendo aperto un conto di 13 milioni di euro a fa­vore di Teresa Macaluso na­scondendo il vero proprietario e cioè il marito e costruttore si­ciliano Francesco Zummo, col­legato al clan Ciancimino, inda­gato per mafia ma assolto in appello. I beni di Zummo — va­lutati tra i 500 milioni e il mi­liardo di euro — sono stati messi sotto sequestro. Secondo Report Del Bue è le­gato all’avvocato David Mills che, per la sentenza di primo grado confermata in appello, si sarebbe fatto pagare da Ber­lusconi anche per nascondere fondi neri che facevano capo al­le società Century One e Uni­versal One. A gestire i conti esteri delle due società era il cittadino svizzero Del Bue il quale, nonostante sia stato im­putato di riciclaggio nel proces­so sui diritti Tv, si è sempre ri­fiutato di rispondere ai magi­strati. Sempre secondo la ricostru­zione di Report a mettere in contatto Bravetti con Zummo sarebbe stato l’avvocato Paolo Sciumè. Il noto professionista, racconta Mondani con voce fuori campo, è nei consigli di amministrazione di molte so­cietà tra cui Parmalat dove è fi­nito sotto processo per banca­rotta ma assolto in primo gra­do. Nel 1996 entra nel cda di Mediolanum e nel 2003 in quel­lo di Banca Mediolanum. La Banca Arner, il 17 aprile del 2008, viene messa sotto tor­chio dagli ispettori della vigi­lanza della Banca d’Italia che ri­scontrano «gravi irregolarità a causa delle carenze delle viola­zioni in materia di contrasto del riciclaggio». Bankitalia commissaria la Arner con Ales­sandro Marcheselli che un an­no dopo viene sostituito con al­tri due commissari perché in­dagato pure lui per favoreggia­mento al riciclaggio. La trasmissione, dal titolo «La banca dei numeri uno», ini­zia con l’arresto all’aeroporto di Malpensa dell’avvocato Fa­brizio Pessina, il 18 marzo scor­so: nel suo computer la guar­dia di Finanza trova 552 nomi con a fianco il numero di tele­fono e le società offshore di ri­ferimento. Da lì comincia il viaggio tra le tecniche vecchie (gli spalloni) e nuove (incroci di società off-shore) usate per dribblare il fisco. Milena Gaba­nelli, alla fine, si chiede «se non sarebbe opportuno, per il premier, prendere i suoi 60 mi­lioni di euro, spostarli da lì (la Banca Arner) e depositarli in un’altra banca italiana un po’ più trasparente».
Roberto Bagnoli 16 novembre 2009

mercoledì 11 novembre 2009

Cose da pazzi resume

Potrebbe aver una svolta questo paese...come se l'avessi sognata...ma come sempre credo che tutto verrà dimenticato o come al solito verranno usati quei toni pacati e ridicoli che chiuderanno nel dimenticatoio le varie zozzate che si succedono giorno dopo giorno.
Dopo il caso Stefano Cucchi dai giornali si legge di un nuovo caso a Parma, Giuseppe Saladino, 32 anni di Parma, entra in carcere sano dopo 15 ore esce coi piedi avanti...malore?casualità? Siete degli zozzoni, uccidere di botte ragazzi è da vili, VERGOGNATEVI. Ad ora sia per Cucchi che per Saladino così come per gli altri la GIUSTIZIA dovrebbe metter in gabbia per 30 anni gli esecutori, ed è facile risalire ai colpevoli!!!
Per non parlare dell'influenza del ciufolo che gira, è vergognoso il giro d'affari che come sempre viene fatto a discapito di vite umane! Su dei bambini poi...VERGOGNA!

COSENTINO??? In galera! E ieri il Presidente emerito, cavalier SILVIO BERLUSCONI lo chiama dandogli il suo appoggio e incitandolo ad andare avanti! SEI UN LURIDO farabbutto criminale paro paro agli altri. VERGOGNA!

E poi, come Fini può fare accordi? Era uno dei pochi uomini politici considerabili, come non rendersi conto che ci si macchia la coscienza??? Che parolone ridono i polli!
Già, oramai non c'è in nessun caso di vita comune la coscienza, o davvero poca, la chiesa? Mi chiedevo giorni fa perchè non venissero scomunicati in massa e a vario titolo le persone di Stato e non che si macchiano di crimini dai meno gravi ai più gravi..e risponde il numero due della CEI non ricordo chi fosse, dice che in automatico per la chiesa sono fuori! Tu sei più fuori del balcone! I vari preti pedofili e zozzoni??? Ma di che stiamo parlando??? VERGOGNA! Ecco perchè ALLAFINEDELLASTRADA si scrive e si pubblica poco quasi nulla. Quando si combatte coi mulini a vento pure Don Chisciotte oggi ci rinuncerebbe....

martedì 3 novembre 2009

Decisamente...


Hai mentito ai tuoi elettori e al Paese intero. Da uomo pubblico non hai denunciato i tuoi ricattatori, tra le altre cose Carabinieri ma per lo meno sei immediatamente sparito dalla circolazione.

Silvio Berlusconi, Marcello Dell'Utri, Totò Cuffaro, Clemente Mastella etc etc...aspettiamo le vostre dimissioni...ma se non è accaduto finora...