lunedì 27 ottobre 2008

Ma lo sapete???


Il 25 giugno 2008 è stato emantato il decreto legge 112, diventato poi legge 113 il 6 agosto 2008.

Questa legge riguarda l'Università in TRE punti fondamentali:


1) Riduzione del turn over del personale.

In media, da qui al 2012, per ogni quattro docenti che vanno in pensione un solo docente può prendere il loro posto. Ne consegue che, non solo viene preclusa la carriera universitaria a tutti i giovani ricercatori con contratti precari, ma anche che uno stesso docente si troverà nella condizione di portare avanti più corsi con il conseguente impoverimento della qualità della didattica e della ricerca.


2) Riduzione del FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) del 25% entro il 2012.

L'FFO rappresenta il finanziamento pubblico all'Università. Per molti Atenei questo fondo non copre nemmeno i costi di gestione. Ridurre indiscriminatamente (senza criteri di merito) i fondi statali comporta, nell'immediato, un impoverimento dell'offerta didattica e della ricerca e, a breve termine, un aumento delle tasse universitarie per far fronte alle mancanze di risorse.


3) Possibilità per le Università di diventare Fondazioni finanziate da enti privati.

Se lo stato riduce l'FFO quale alternativa rimane per le nostre Università? Ovviamente quella di trasformarsi in Università PRIVATE. Si verrà così a creare una profonda differenza in termini di qualità delle strutture e dell'insegnamento tra le Università di serie A, trasformatesi in Fondazioni private, e le Università di serie B, rimaste statali in uno Stato che non ne riconosce l'utilità e l'importanza.

Ma la domanda è: quante famiglie potranno permettersi di pagare un'Università privata per i propri figli?


COSA SI CHIEDE???


-L'apertura di un dialogo che consenta di giungere, attraverso una critica costruttiva del "sistema Università" in Italia, ad una vera RIFORMA universitaria

-Una politica di contenimento della spesa pubblica basata su criteri meritocratici che favorisca un controllo economico delle Università senza determinare l'impoverimento culturale

-Che venga garantito a TUTTI il diritto allo studio

domenica 26 ottobre 2008

Vivere


Dovremmo aver il sorriso stampato in faccia sempre.

Provare ad emulare Giacomo invece che veline, tronisti, calciatori e quant'altro.

Prefiggersi di fare un quarto di quanto ha fatto e che spero continui a fare lui.

Un onore aver fatto la sua conoscenza.







giovedì 23 ottobre 2008

Keep on movin'

Meglio di molte parole.
Al momento questa suona benissimo...

Keep on movin'
questa storia finirà
so' sicuro , ccà nun s'adda cchiù parlà'
keep on movin'
non lasciarti andare giù
se vuoi crescere davvero
non ti lamentare più
Keep on movin'
parla nfaccia e nu te fà' sango amaro
dice tutta 'a verità
keep on movin'
ma non dir male di te
jetta 'nterra tutte cose
nunn'è giusto e saje pecchè
A trent'anni nun può capì
'e vulisse nun munno onesto
ma te diceno sempe 'o stesso
'ncoppa 'e sorde 'a gente
nun guarda 'nfaccia a nisciuno
E a trent'anni nun può capì'
'e canzone te fanno fesso
votta 'ncuorpo senza sentì'
s'addeventa malamente
e quacche vota onesto.
Keep on movin'
non ne prendere di più che fa male
parti e nun te truove cchiù
keep on movin'
per chi resta come me
che s'appiccica tutte 'e sere
ma è cuntento 'e se vedè'
keep on movin'
per chi non si stancherà
pe' piacere nun ce vuttate a ccà e allà
keep on movin'
e per abbracciarsi un pò
senza aiuto di nessuno
imparando a dire no.
A trent'anni nun può capì'...

martedì 21 ottobre 2008

Italia ILLEGALE

















http://www.repubblica.it/speciale/2008/appelli/saviano2/index.html





Roberto Saviano (Napoli, 22 settembre 1979) è un giornalista e scrittore. Nei suoi scritti, articoli e nel suo libro usa la letteratura e il reportage per raccontare la realtà economica, di territorio e d'impresa della camorra e della criminalità organizzata in genere.
Dal 2006 in seguito al "libro-inchiesta" Gomorra subisce frequenti minacce ed intimidazioni, e per questo vive sotto scorta dal 13 ottobre dello stesso anno. Secondo una dichiarazione di Carmine Schiavone, ex membro dello spietato clan dei Casalesi e smascherato da Saviano nel suo libro, il piano per eliminare lo scrittore sarebbe in fase operativa: il piano consisterebbe nell'uccidere lo scrittore e la sua scorta entro Natale con una bomba sull’autostrada tra Roma e Napoli. Anche per questo motivo Roberto Saviano ha deciso di abbandonare a tempo indeterminato l'Italia.

Nascere e crescere in determinati posti di Napoli è una lama a doppio taglio.

Sono nato e cresciuto a Secondigliano, zona citata nel suo libro e non solo, la conoscono pure a Dubai, non per i suoi paesaggi che non ha ma per il suo alto, altissimo, tasso di criminalità e illegalità.

Da tempo sono andato via da Napoli, scelta che mi ha portato non pochi problemi, esistenziali innanzitutto, la "Terra Mia" non è solo di Pino Daniele qualcosa di unico, tutti ce la portiamo dentro, e come per un amore che finisce, spesso ci si deve separare dalle cose che amiamo in questo mondo.

Io non ho letto il libro "Gomorra", ho visto il film e se dovessi dire mi è piaciuto, direi una grande stronzata.
Non mi è piaciuto perchè è vero, troppo, mi sono vergognato di quella realtà descritta così bene.

E' grazie a lui che si è scoperchiato quanto da tempo sapevano tutti.

Ora lo Stato lo protegge. Ma prima???
Perchè devono mettere persone in una condizione simile?
Sono cose che sapevano tutti, questo è quello che mi fa imbestialire.
Questo è uno Stato malato che non guarirà mai!

Le collusioni tra poteri sono la causa di Gomorra.
Il potere che logora le coscienze.

In Italia c'è e ci sarà sempre questo credersi più furbi degli altri.
Nessuna furbizia, è solo essere indecentemente poco uomini.

Ad oggi continua questa mentalità.
Le minacce verso Saviano continuano e addirittura compaiono scritte inneggianti ai vari latitanti dei Casalesi.

Mancanza di legalità, mancanza che paradossalmente manca nelle istituzioni.
Abbiamo un parlamento con parlamentari condannati, un presidente del consiglio plurinquisito e che sia chiaro non è odio ne ossessione, semplicemente trovo assurdo questo.

Sotto l’esempio più lampante, che la disinformazione e il disinteresse generale mette in secondo piano.

La Corte Europea di Giustizia ha stabilito che le norme italiane che consentono a Rete4 di trasmettere via etere senza concessione su frequenze spettanti a Europa7, che vinse la concessione in una regolare gara nel 1999 mentre Rete 4 la perse, sono “contrarie al diritto comunitario”, dunque illegali.

sabato 18 ottobre 2008

No Racisme



Si è allo sbando e ancora si continua ad ignorare una situazione già da troppo tempo fuori controllo.


Il capo dell'opposizione Veltroni in questi giorni ha dichiarato che anche noi italiani prima degli altri siamo stati immigrati.


Con molta franchezza non si può dire che gli italiani abbiano esportato solo pizza e spaghetti in giro per il mondo...LA MAFIA dalla Sicilia, LA CAMORRA dalla Campania, LA NDRANGHETA dalla Calabria, la SACRA CORONA UNITA dalla Puglia, BANDE di ogni sorta e tipo radicate nel nostro territorio fin troppo bene, a tutti i livelli politico-sociale-istituzionale, per non dire di tutti i vari e tanti brigatisti in giro per il mondo a piede libero a gestire i loro affari in tutta serenità, mentre qui da noi hanno commesso stragi.

Ancora non ho sentito che in comune accordo l'Italia e l'Europa, dopo aver spartito monete e diritti, parlino e decidano di regolare quello Comunitario o Internazionale in materia di estradizione.

La notte scorsa a Roma, in un quartiere dove si concentrano vari locali si è sfociato nel totale disordine pubblico.

La zona è San Paolo fuori le mura, pieno centro, zona universitaria piena di giovani di giorno e di notte.

Non avevo ancora assistito in vita mia alla flagellazione, volevo risparmiarmela come esperienza ma aimè mi è toccata pure questa.

Un extracomunitario dell'Est, in preda ai fumi dell'alcool o chissà di quale altra sostanza mescalina ha iniziato a tagliarsi con un vetro tutto il corpo, compresa faccia e testa, dalla cinta in sù.

Inveiva contro tutto e tutti, parlando di razzismo e di problemi che gli avevano mangiato il cervello.
All'arrivo della prima pattuglia dei Carabinieri e di una ambulanza del 118 il ragazzo ha continuato a ferirsi mentre l'incompetenza delle istituzioni lo aiutava. Paura, timore o quant'altro quei carabinieri e poliziotti non mostravano alcuna professionalità.

Da una si è passati a 4 pattuglie e 8 tra poliziotti e carabinieri.

Quegli uomini tutti spaventati come polli non riuscivano a mettere a tappeto quel ragazzo.

La folla attorno cominciava a scaldarsi...in un nulla è iniziata una mega rissa fra italiani e in poco più di niente si è perso il controllo, botte ovunque.

La folla ha cominciato ad inveire a brutto muso verso gli agenti incolpandoli di non riuscire a prendere quel tipo che stava causando tutto quel disordine pubblico.

Sangue e nasi rotti...dopo poco di pattuglie ne sono arrivate una ventina, in tenuta antisommossa.

Più a centro, Trastevere. D'altra sorta ma altro scempio.

Ponte Sisto, col cupolone alle spalle, l'isola Tiberina dall'altro un invasione di extracomunitari di ogni parte del mondo.

Mercati a cielo aperto, vendita di ogni tipo di droga, e come se fosse la Mecca carne alla brace preparata al momento.

Con quale autorizzazione, di chi, nessuno.
Questa non è l'Italia...

giovedì 16 ottobre 2008

Grazie

L'amore non è una cosa che si puo insegnare, ma è la cosa più importante da imparare.

Karol Wojtyla

martedì 14 ottobre 2008

Cose da pazzi - Parte seconda


Ieri zio Silvio va da zio George e dice che la storia lo ricorderà come un gran uomo..ma che visione del cazzo che hanno dei grandi uomini.

Con tanto di papillon dice :" Sarà molto difficile trovare un altro uomo idealista e coraggioso come il nostro George".
"Questo è ciò che può fare il troppo amore", appena rotto il leggio di George.


Ancora, la Cei (Conferenza episcopale italiana) in occasione della giornata per la vita ritorna sul caso Englaro e sull'aborto.

I vescovi dicono :"La vita è fatta per la serenità e la gioia. Purtroppo può accadere, e di fatto accade, che sia segnata dalla sofferenza. Ciò può avvenire per tante cause. Si può soffrire per una malattia che colpisce il corpo o l'anima; per il distacco dalle persone che si amano; per la difficoltà a vivere in pace e con gioia in relazione con gli altri e con se stessi".

Devo dire sono proprio delle volpi, a volte ti stupiscono con queste affermazioni.


E in tv?
Ieri a porta a porta si parlava dei vari menù per poter superare la crisi e metter il piatto in tavola. Menù dai 3,50 ai 7 euro a persona...ma chi vi prende a calci ancora si vede?

Matrix di Mentana parlava degli stadi e dell'influenza politica che c'è nelle curve.

La figura di merda che abbiamo fatto sabato non bastava, e tornano a chiedersi se siamo davvero in emergenza??? Morti e tornelli per poi chiedersi ancora se siamo in emergenza?
Iniziamo col dire che vanno tolte quelle scimmie appese (mi spiace far paragoni giustamente potrebbero offendersi) a torso nudo a inveire contro il mondo per la loro settimana andata a male come loro.

Tutti bravi e seduti ai propri posti.

Sport, partita, calcio, uguale spettacolo, non dico in silenzio come al teatro ma ognuno buonino al suo posto senza rompere anima viva che gli stia attorno.

I posti numerati e tutte le sagge regolamentazioni date come al solito solo in teoria e poi in pratica vanno a farsi due spaghetti al pomodoro...mangia spaghetti.

E a Milano?

Il tribunale di sorveglianza concede a Pietro Maso, condannato a trent'anni per aver ucciso i genitori nel 1991, trucidati a colpi di spranga e padella per l'eredità, la semilibertà.

A febbraio 2007, in un'intervista, Maso aveva detto di essere «una persona diversa». «Sedici anni di carcere mi hanno cambiato - aveva dichiarato -. Mi ero perso, ho cercato di ritrovarmi, anche grazie alla fede». E ancora: «Ai ragazzi che mi scrivono e mi raccontano che vogliono uccidere i genitori, dico di fermarsi, di ragionare, di ricucire i rapporti. Non ho potuto salvare me stesso, almeno ci provo con gli altri. Perché quando fra cinque anni uscirò di qui, anche queste cose, forse, mi serviranno per iniziare una nuova vita».

La vogliamo smettere?

Perugia.

La Coop ritira i prodotti Galbani.

La Coop del centro Italia ha deciso di ritirare dalla vendita «a titolo precauzionale e in attesa di verifiche e controlli chiesti alla ditta produttrice» i prodotti della Galbani nei suoi punti vendita. La decisione è stata presa dopo la notizia apparsa su Repubblica della presunta contraffazione delle date di scadenza dei prodotti a marchio Galbani che sarebbe stata operata nel deposito di Perugia.

Ma si sapeva, Locatelli fa le cose per bene!

E tenetevi forte ragazzi questa è bella, ma davvero...

Mara saggista per la casa editrice Aliberti. Prefazione di Cossiga
«Stelle a destra», il libro della Carfagna!

Donne e politica. Il ministro tratteggia ritratti di statiste: Merkel, Tymoshenko, Condoleeza Rice. E la preferita: Margaret Thatcher!

Io preferisco 100 volte la Carfagna...viva la f...vita.

E se in palio c'è il jackpot più ricco di sempre le giocate aumentano da 40 a 79,5 milioni. Caccia a 83 milioni di euro! Stasera il verdetto alla faccia di porta a porta!

VERGOGNA


lunedì 13 ottobre 2008

Ironia, rabbia e disincanto





Il marchese Onofrio del Grillo, nella rappresentazione di Mario Monicelli, è un personaggio satirico e letterario, una maschera aristocratica e reazionaria che dileggia e ridicolizza il sistema dal suo interno senza arrivare mai però a metterlo in discussione o peggio in pericolo, neanche quando fugge al nord per accogliere le truppe napoleoniche. Il marchese del Grillo è un oligarca convinto che professa una idea chiusa, ristretta e privilegiata di libertà persino quando, prendendosi gioco del povero falegname ebreo Aronne Piperno, vuole dimostrare che la giustizia non esiste.
Il marchese soffre a livello personale il sistema di vincoli, di convenzioni, di dogmi arcaici e di libertà limitate, lo combatte come un dandy, ma non si colloca mai su posizioni romantiche o rivoluzionarie e ad un gruppo di popolani che vengono arrestati dopo essere stati coinvolti con lui in una rissa, spiega lapidario perché lui non subirà lo stesso trattamento.




E' tutto un gran bel gioco.

Uno schiaffo, datevelo da soli brutti birbaccioni, non siete padroni di un cazzo.





Buona settimana.

giovedì 9 ottobre 2008

Fly low




La carta di credito fu lanciata sul mercato con uno slogan molto intrigante: "Perché aspettare per avere quello che vuoi?". Una volta si doveva stringere la cinghia, negarsi qualche sfizio, depositare il denaro su un libretto di risparmio o sotto la mattonella nella speranza di riuscire ad accumularne abbastanza grana per realizzare i propri sogni.
Oggi con la carta di credito l'ordine è: prendi subito, paghi dopo.
Non pensare al "dopo", come sempre significa guai in vista.
Ci si può togliere uno sfizio quando si vuole, ma anticipare il piacere rimanda solo la triste realtà del pagamento. Per quanto dolorosa non è l'unico aspetto negativo del "prendi subito, paga dopo". Non riesci a ripagare il tuo debito?
No problem: a differenza dei prestatori di denaro old style, ansiosi di ricevere indietro le somme prestate entro termini precisi, i prestatori di denaro moderni non ti chiedono indietro i soldi, bensì si offrono di prestartene altri per pagare il vecchio debito e avere un po' di disponibilità (di debito) per toglierti nuovi sfizi.
La banca col sorriso, come diceva una pubblicità.
Quello che nessuno spot dice, è che le banche prestatrici in realtà non vogliono che i debitori paghino i debiti.
Se lo facessero entro i termini non sarebbero più in debito, ma sono proprio i loro debiti e quindi l'interesse mensile che i moderni prestatori di denaro riciclano come prima fonte di profitto costante e assicurato.
I clienti che restituiscono puntualmente il denaro preso in prestito sono l'incubo dei prestatori.
Il loro successo è trasformare un numero enorme di uomini e donne, vecchi e giovani, in una massa di debitori.
Offrire nuovi debiti come unico modo per salvarsi da quelli già contratti.
Entrare in questa condizione è facile quanto mai, uscirne non è mai stato così difficile.
Il capitalismo sta arrivando al suicidio.
L'ammontare totale dei prestiti su carta di credito non pagati è cresciuto del 15%.
Più grave è il debito complessivo degli studenti universitari, la futura élite politica, economica e spirituale della nazione, (che delizia i nostri laureati d'oggi, il fiore all'occhiello dell'Italia, l'invidia di tutt' Europa, ci aspetta un gran futuro grazie ai loro studi!) è raddoppiato.
Quello che si dimentica è che l'uomo soffre a seconda di come vive.
Oggi è abitudine il credito al consumo ogni volta che si deve superare una difficoltà. Vivere a credito dà dipendenza come poche altre droghe, e abbondante disponibilità per un lungo periodo di una droga non può che portare a una crisi quando la disponibilità cessa.
Oggi la via d'uscita che ci offrono i grandi economisti è riprendere la fornitura di droga.
L'unica soluzione sarebbe quella di sopravvivere alle sofferenze delle crisi di astinenza...

mercoledì 8 ottobre 2008

Napoli-Roma solo andata















Due anni fa, il 7 ottobre 2006, la giornalista russa Anna Politkovskaya fu assassinata nell’ascensore del suo palazzo, a Mosca.
Fare il giornalista, e farlo bene, è diventato uno dei mestieri più pericolosi nella Russia di Putin e non solo.

Negli ultimi tempi stava conducendo un’inchiesta sulle torture e sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia e ripeteva spesso “E’ un miracolo se sono ancora viva”.
211 sono stati i giornalisti assassinati dalla caduta dell’impero sovietico. E la duecentundicesima vittima è proprio Anna Politkovskaya.
L'informazione meschina e bugiarda non le ha dedicato attenzione, troppo presi a distoglierci dalla realtà.

Questo filmato di seguito mostra chi sono quei burattini moderni, senza fili, comandati a gesti, servi.
Il loro compito è insabbiare e/o distorcere le notizie e come per tante altre infamie anche questa verrà insabbiata senza che nessuno paghi.
Ancora oggi i mandati di questo assassinio sono a piede libero.
Quella è Russia, ex Impero Sovietico, URSS, qui da noi in Italia non siamo messi meglio.
"Tutto tutto sulla mafia. Tutto tutto sulla P2. Tutto sulla chiesa in Africa. Tutto tutto sull'obiezione, e le stragi senza nome, tutte passano da Roma. Pizze pazze e corruzione. Tutto tutto sui veleni. E i segreti del Vaticano. Tutto tutto sulle elezioni. Autoelogi e insabbiamenti. Funerali, tutti presenti. I politici e la malavita, i politici e la bella vita. Tutto tutto, tutto e niente..."

Servilismo: tendenza a una forma di eccessiva sottomissione ai potenti, determinata per lo più da paura e interesse o da mancanza di personalità e senso della propria dignità.








martedì 7 ottobre 2008

Gente...e crisi



"Gente...facce mute...vite spente...sentimenti disperati...soffocati dallo smog".

Questo è quello che un grande cantautore diceva già nel lontano '81.

La gente è qualunque.

La crisi è il risultato della gente qualunque che ha avuto la possibilità di occupare una posizione "importante" nella sua vita.

Possibilità, opportunità sfruttata benissimo tra i valori della gente, ma falliti tra le persone.

Essere una persona è qualcosa di più sano, di più alto, più nobile.

Chi diceva "essere o non essere", non era mica uno stupido.

Peccato che oggi a questo dilemma non ci si risponde più e si campa privi di ogni regola umana.

La crisi in cui ci si trova ha dell'assurdo.

La meritiamo tutta.

E' il risultato di scellerati anni di consumismo e di folle corsa al benessere, senza morale, senza pensare, come dei ciuchi.

Per caso la razza bianca si credeva così superiore dei neri per questo? Forse l'occidente si sentiva così avanti rispetto al resto del mondo perchè si dicevano liberali e democratici?

Complimenti vivissimi...

Prima l'Argentina, quello era il segnale più evidente che le cose non erano poi tanto chiare, lì si sarebbe dovuto rivedere un pò quest'economia liberista e consumista dove portava.

Ora negli Stati Uniti si è sul crack...mi sa peggio di quello del '29.

Quei gran fighetti yuppies hanno combinato un pasticcio che a raccontarlo ha del paradossale.

Gli istituti di credito americani hanno attuato una politica indecente.

Hanno elargito mutui e crediti a cazzo di cane.

Provate ad immaginare se qui da noi le banche domattina concedessero mutui a tutti, dico tutti senza nessuna garanzia in cambio.

Ma quanta gente s'impegnerebbe a pagare a scadenza prestabilita la rata se è cosciente di non poter esser solvibile??
Cavolo ma nemmeno più nelle salumerie si acquista più a credito.

Ma non è tutto.

Giochi d'alta finanza (è ironico ovviamente, quale alta finanza so peggio dei papponi), i loro debiti le varie banche li rivendevano ad altre, è difficile da spiegare nel dettaglio, ma basta a far capire, si rivendevano i debiti per percepire prima il credito e via così...manco a Monopoli se pò fà!

Insomma si tirano dietro tutte le varie borse mondiali e tutti gli investitori pescecani che non affogano mai.

E' si...mica in questa crisi ci rimette Bush, o anima viva che abbia anche solo in minima parte partecipato con una sola parola a questi GUAI??
No, sempre la solita gente, che una casa nella sua vita mai l'avrà.

E i tiggì come iniziano? Crisi crisi crisi.

La tattica del terrore, terrorizzare la gente conviene, sempre economicamente parlando, e non si scampa da questo.

Il governo italiano però devo dire si muove come sempre nella giusta direzione...aumenti di bollette luce e gas, aumenti delle ferrovie dello stato, per lo splendido servizio offerto, e sui mutui?

Anche qui da noi con la finanziara il bravo Tremonti ha proposto il suo piano, indecente quanto quello americano...vedremo.





lunedì 6 ottobre 2008

Buon senso


Nel tardo pomeriggio di sabato scorso al centro di Derby, città dell'Inghilterra centrale, la polizia non ha potuto salvare un ragazzo di 17 anni in preda a tendenze suicide, perché ostacolata dalla folla che "tifava" per il salto mortale.

Shaun Dykes si è buttato giù dal piano superiore del parcheggio, annesso ad un grande centro commerciale, dopo che per tre ore un gruppo di poliziotti aveva cercato di convincerlo a desistere. La gente in strada, secondo quanto denunciato dalla polizia, non ha facilitato l'opera degli agenti, ostacolandola anzi in modo irreparabile quando qualcuno ha incominciato a gridare a più riprese "Salta!", "Fallo!", "Fai vedere quanto puoi rimbalzare!".

Non esiste buon senso su un campo di calcio dove giocatori che dovrebbero esser d'esempio per milioni di bambini simulano per far espellere un avversario.

Non lo si vede nella religione, il papa riprende uno dei cavalli di battaglia della chiesa, l'uso dei contraccettivi, ingerenza vaticana pure a letto.

All'università Bocconi di Milano, convegno sull'efficacia e la valenza dell'etica nei sistemi economici e nella conduzione d'impresa.
Organizzata dalla Onlus Milano Young, di cui è vice presidente Barbara Berlusconi.
Per Barbara l’etica è prima di tutto «l’insieme dei valori morali, quelli che un individuo si costruisce vivendo, sono soprattutto quelli che gli impartisce la famiglia, la scuola e la società in generale». Ovvia a questo punto la domanda: cosa ti ha insegnato tuo padre?
"Il più importante insegnamento da parte di mio padre è il rispetto altrui e il non ledere quelle che sono le libertà altrui".



Quel "buon senso" che fa dire e fare cose sensate è oramai estinto, sostituito dalla demenza (giovanile assai più che senile).









venerdì 3 ottobre 2008

E alla fine non si piange neanche più

"Magari fosse accanimento terapeutico, dovrebbe portare dei risultati positivi, ma aimè per i prossimi 5 anni ce lo dovremmo sciroppare. Poi?

Tranquilli c'è l'incarico di Presidente della Repubblica...che vergogna...in quel momento prenderò la residenza in Svezia".









Balla a Balla



di Marco Travaglio



Ora d'aria



l'Unità, 2 ottobre 2008





L’altra sera, a “Porta a Porta”, Rosy Bindi e Di Pietro contro Gasparri e Verdini. A un certo punto, però, colpo di scena. Gasparri avverte Di Pietro: “Attento che Vespa di Giustizia se ne intende”. Qualcuno intravede un’allusione alla sua signora, la giudice Augusta Iannini, già intima di Squillante e dunque promossa da Castelli, Mastella e Angelino Jolie a direttore del ministero della Giustizia. Bruno Vespa, in arte Fede, capisce al volo: imparziale come sempre, si unisce al duo Pdl e comincia a pestare Di Pietro. Tre contro uno. Tema: i processi al Cainano: “Se Berlusconi - sostiene l’insetto - è un’anomalia, lo sono pure i 26 suoi processi, dai quali è sempre uscito assolto”. Pari e patta. Di Pietro prova a ricordare di averne avuti 33, di processi, ma lui si dimise da pm e da ministro per farsi giudicare (bella forza, era innocente), mentre il Cainano si assolve da sè depenalizzando i suoi reati e dimezzando la prescrizione con leggi ad personam.



Vespa, aspirante Ghedini, dice che “su 26 processi, 4 sono in corso, 4 sono finiti in prescrizione e 18 in assoluzione”. Tutti “successivi alla discesa in campo”. Parla di appena “4 leggi ad personam”. E sostiene che, per le tangenti alla Guardia di Finanza, “Berlusconi è stato assolto con formula piena”, mentre “il caso di Lentini al Milan era analogo a quello di Dino Baggio alla Juve, ma Agnelli non fu nemmeno chiamato a testimoniare, mentre Berlusconi fu condannato”. Cinque balle in cinque frasi.



1) Le leggi ad personam sono 16: decreto Biondi, Tremonti, rogatorie, falso in bilancio, Cirami, Maccanico-Schifani, ex-Cirielli, Gasparri, salva-Rete4, Frattini, condoni fiscale e ambientale, Pecorella, bloccaprocessi, Alfano, prossimamente intercettazioni.



2) Prima della discesa in campo, Berlusconi era già stato indagato nel 1983 (poi archiviato) per traffico di droga e imputato nel 1989 per falsa testimonianza sulla P2 (colpevole, ma salvo grazie all’amnistia del 1990); nel 1992-93 vari manager del suo gruppo erano sott’inchiesta per i fondi neri di Publitalia e del Milan, tangenti a Dc, Psi e Cariplo. Come scrive il gip bresciano Carlo Bianchetti nel 2001, archiviando le denunce berlusconiane contro il pool di Milano: “L’impegno politico del denunciante e le indagini ai suoi danni non si pongono in rapporto di causa ed effetto; la prosecuzione di indagini già iniziate e l’avvio di ulteriori indagini collegate in nessun modo possono connotarsi come attività giudiziaria originata dalla volontà di sanzionare il sopravvenuto impegno politico dell’indagato”. Anzi, è probabile che sia sceso in campo per salvarsi dalle inchieste già aperte sul suo gruppo, prevedendo che sarebbero giunte fino a lui.



3) I processi al Cavaliere non sono 26, ma 15: 5 in corso (corruzione Saccà, corruzione senatori, corruzione giudiziaria Mills, fondi neri Mediaset, Telecinco in Spagna) e 10 già conclusi, più varie indagini archiviate (6 per mafia e riciclaggio, 2 per le stragi mafiose del 1992-’93, ecc.).



Nei 10 processi già chiusi, le assoluzioni nel merito sono solo 3: 2 con formula dubitativa (comma 2 art.530) per i fondi neri Medusa e le tangenti alla Finanza (“insufficienza probatoria”), 1 con formula piena per il caso Sme-Ariosto/1. Altre 2 assoluzioni - All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2 - recano la formula “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”: l’imputato se l’è depenalizzato (falso in bilancio). Per il resto: 2 amnistie per la falsa testimonianza sulla P2 e un falso in bilancio sui terreni di Macherio; e 5 prescrizioni, grazie alle attenuanti generiche, che si concedono ai colpevoli, non agli innocenti: All Iberian/1 (finanziamento illecito a Craxi), caso Lentini (falso in bilancio con prescrizione dimezzata dalla riforma Berlusconi), bilanci Fininvest 1988-’92 (idem come sopra), 1500 miliardi di fondi neri nel consolidato Fininvest (come sopra), Mondadori (corruzione giudiziaria del giudice Metta tramite Previti, entrambi condannati).



4) Dunque, per le mazzette alla Finanza, niente formula piena, ma insufficienza di prove.



5) Il caso Lentini non era affatto analogo al caso Baggio: Lentini fu pagato dal Milan con fondi neri extrabilancio (reato), Baggio con una donazione personale di Agnelli (non reato). E comunque, per Lentini, Berlusconi non è mai stato “condannato”. Ora non vorremmo che l’imparziale insetto dovesse risponderne all’Authority o, Dio non voglia, scusarsi in diretta. Ma non c’è pericolo: in tv deve scusarsi chi dice la verità, non chi racconta balle. Emilio Vespa è in una botte di ferro.



(Vignetta di Roberto Corradi)

mercoledì 1 ottobre 2008

Non è mai troppo tardi


tratto da
E' ora di cambiare
di Ferruccio de Bortoli

La stampa è in crisi e anche i giornalisti non si sentono tanto bene. Negli ultimi 15 anni internet è cresciuto, in termini di innovazione di linguaggi e di lettori, molto più velocemente della cultura digitale dei giornalsti.
Che il malessere della categoria (che si riflette nella disaffezione dei lettori) sia un tema caldo da affrontare con urgenza è misure radicali è opinione di Ferruccio de Bortoli, direttore de il Sole 24 Ore ed ex direttore del Corriere della Sera. De Bortoli affronta la questione con coraggio e senza mezzi termini: «Siamo diventati più servi e concubini del potere, facciamo più parte del gioco. Vogliamo fare politica, influenzare la formazione di nuovi partiti e coalizioni, rifare la legge elettorale. Dovremmo invece tornare a fare esclusivamente i giornalisti, che è giá tanto».
La lucida analisi della professione è il focus dell'ultimo libro di Ferruccio de Bortoli (L'informazione che cambia, Editrice La Scuola, nella collana «Interviste» diretta da Paola Bignardi). Centoventi pagine che fotografano la situazione difficile dei media in Italia, l'accesso alle fonti e la loro verifica, il giornalismo multimediale, le potenzialitá legate al connubio rete e carta, ma che a tratti diventano un j'accuse contro la categoria di cui l'agenzia AdnKronos ha anticipato ampi stralci.

«Il dramma di fondo» - sottolinea de Bortoli - «è che a volte non siamo più neanche tanto giornalisti, ma un grande ufficio stampa». Non mancano giudizi taglienti su un modo purtroppo sempre più diffuso di lavorare: «Sempre più un copia e incolla. Acritico, distratto, sciatto». I giornalisti - dice de Bortoli - devono sbagliare di meno, difendere con più forza il valore dell´indipendenza delle redazioni, presidiare con più convinzione il web «prima che sia troppo tardi».

Non mancano le denunce verso il mondo degli editori, che non di rado hanno interessi al di fuori dell´editoria e usano la stampa per «dare lustro a tutta una serie di posizioni personali o come scudo in vicende giudiziarie o ancora come arma di pressione nei confronti di enti locali». Ovviamente ce n'è anche per i politici che resistono raramente alla tentazione di mettere un bavaglio alla stampa. «Trovo scandaloso» - dice de Bortoli a proposito del disegno di legge sulle intercettazioni - «cercare di impedire che si scriva di inchieste nel loro formarsi, cioè che si possa parlare di indagini penali soltanto nel momento in cui queste vengono completate. In base a questa logica, non avremmo potuto parlare tre anni fa delle indagini sui "furbetti del quartierino" e più recentemente dello scandalo delle cliniche».