venerdì 30 ottobre 2009

VERGOGNA

Stefano Cucchi, 31 anni, non mi pare morto in carcere per una caduta. Che iniziassero a pagare i reati così efferati. Pene esemplari. Mi pare che oramai si stia arrivando allo schifo totale. Poliziotti che sparano sulle autostrade, carabinieri che uccidono un giovane di botte, politici corrotti e zozzoni! E ci si dovrebbe scandalizzare nel vedere un morto di camorra? Dove sta la differenza? Loro sono i cattivi da copione ma i buoni dove stanno?

























Michael Joseph Jackson

giovedì 29 ottobre 2009

Scart frusc' e pigl' primmer

Questo con molte probabilità sarà il prossimo Governatore della Campania...

Roberto Saviano: La camorra alla conquista dei partiti in Campania

foto Gennaro Visciano

Quelle dichiarazioni dei pentiti su Nicola Cosentino, ex coordinatore provinciale Pdl, ora sottosegretario all'Economia. Unico sviluppo di questi territori è stato costruire enormi centri commerciali che andavano ad ingrassare gli affari dei boss.Per i clan la sola differenza è tra uomini avvicinabili, uomini "loro", e i pochi politici che non lo sonoSe la politica non vuole essere una stampella di un'altra gestione del potere, deve correre ai ripariQuando un'organizzazione può decidere del destino di un partito controllandone le tessere, quando può pesare sulla presidenza di una Regione, quando può infiltrarsi con assoluta dimestichezza e altrettanta noncuranza in opposizione e maggioranza, quando può decidere le sorti di quasi sei milioni di cittadini, non ci troviamo di fronte a un'emergenza, a un'anomalia, a un "caso Campania". Ma al cospetto di una presa di potere già avvenuta della quale ora riusciamo semplicemente a mettere insieme alcuni segni e sintomi palesi.Sembra persino riduttivo il ricorso alla tradizionale metafora del cancro: utile, forse, soprattutto per mostrare il meccanismo parassitario con cui avviene l'occupazione dello Stato democratico da parte di un sistema affaristico-politico-mafioso. Ora che le organizzazioni criminali decidono gli equilibri politici, è la politica ad essere chiamata a dare una risposta immediata e netta. Nicola Cosentino, attuale sottosegretario all'Economia e coordinatore del Pdl in Campania, fino a qualche giorno fa era l'indiscusso candidato alla presidenza della Regione. Nicola Cosentino, detto "o'mericano", è stato indicato da cinque pentiti come uomo organico agli interessi dei Casalesi: tra le deposizioni figurano quelle di Carmine Schiavone, cugino di Sandokan, nonché di Dario de Simone, altro ex capo ma soprattutto uno dei pentiti che si sono rivelati fra i più affidabili al processo Spartacus.Per ora non ci sono cause pendenti sulla sua testa e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sono al vaglio della magistratura. Nicola Cosentino si difende affermando di non poter essere accusato della sua nascita a Casal di Principe, né dei legami stretti anni fa da alcuni suoi familiari con esponenti del clan. Però da parte sua sono sempre mancate inequivocabili prese di distanza e questo, in un territorio come quello casertano, sarebbe già stato sufficiente per tenere sotto stretta sorveglianza la sua carriera politica. Invece l'ascesa di Cosentino non ha trovato ostacoli: da coordinatore provinciale a coordinatore regionale, da candidato alla Provincia di Caserta a sottosegretario dell'attuale governo. E solo ora che aspira alla carica di Governatore, finalmente qualcuno si sveglia e si chiede: chi è Nicola Cosentino? Perché solo ora si accorgono che non è idoneo come presidente di regione?Perché si è permesso che l'unico sviluppo di questi territori fosse costruire mastodontici centri commerciali (tra cui il Centro Campania, uno dei più grandi al mondo) che sistematicamente andavano ad ingrassare gli affari dei clan. Come ha dichiarato il capo dell'antimafia di Napoli Cafiero de Raho "è stato accertato che sarebbe stato imposto non solo il pagamento di tangenti per 450 mila euro (per ogni lavoro ndr) ma anche l'affidamento di subappalti in favore di ditte segnalate da Pasquale Zagaria". Lo stesso è accaduto con Ikea, che come denunciato al Senato nel 2004 è sorto su un terreno già confiscato al capocamorra Magliulo Vincenzo, e viene dallo Stato ceduto ad una azienda legata ai clan. Nulla può muoversi se il cemento dei clan non benedice ogni lavoro.Secondo Gaetano Vassallo, il pentito dei rifiuti facente parte della fazione Bidognetti, Cosentino insieme a Luigi Cesaro, altro parlamentare Pdl assai potente, in zona controllava per il clan il consorzio Eco4, ossia la parte "semilegale" del business dell'immondizia che ha già chiesto il tributo di sangue di una vittima eccellente: Michele Orsi, uno dei fratelli che gestivano il consorzio, viene freddato a giugno dell'anno scorso in centro a Casal di Principe, poco prima che fosse chiamato a testimoniare a un processo. Il consorzio operava in tutto il basso casertano sino all'area di Mondragone dove sarebbe invece - sempre secondo il pentito Gaetano Vassallo - Cosimo Chianese, il fedelissimo di Mario Landolfi, ex uomo di An, a curare gli interessi del clan La Torre. Interessi che riguardano da un lato ciò che fa girare il danaro: tangenti e subappalti, nonché la prassi di sversare rifiuti tossici in discariche destinate a rifiuti urbani, finendo per rivestire di un osceno manto legale l'avvelenamento sistematico campano incominciato a partire dagli anni Novanta. Dall'altro lato assunzioni che garantiscono voti ossia stabilizzano il consenso e il potere politico.Districare i piani è quasi impossibile, così come è impossibile trovare le differenze tra economia legale e economia criminale, distinguere il profilo di un costruttore legato ai clan ed un costruttore indipendente e pulito. Ed è impossibile distinguere fra destra e sinistra perché per i clan la sola differenza è quella che passa tra uomini avvicinabili, ovvero uomini "loro", e i pochi, troppo pochi e sempre troppo deboli esponenti politici che non lo sono. E, infine, è pura illusione pensare che possa esistere una gestione clientelare "vecchia maniera", ossia fondata certo su favori elargiti su larga scala, ma aliena dalla contaminazione con la camorra. Per quanto Clemente Mastella possa dichiarare: "Io non ho nessuna attinenza con i clan e vivo in una provincia dove questo fenomeno non c'è, o almeno non c'era fino a poco fa", sta di fatto che un filone dell'inchiesta sullo scandalo che ha investito lui, la sua famiglia e il suo partito sia ora al vaglio dell'Antimafia. I pubblici ministeri starebbero indagando sul business connesso alla tutela ambientale; si ipotizza il coinvolgimento oltre che degli stessi Casalesi anche del clan Belforte di Marcianise. Il tramite di queste operazioni sarebbe Nicola Ferraro, anch'egli nativo di Casal di Principe, consigliere regionale dell'Udeur, nonché segretario del partito in Campania. Di Ferraro, imprenditore nel settore dei rifiuti, va ricordato che alla sua azienda fu negato il certificato antimafia; ciò non gli ha impedito di fare carriera in politica. E questo è un fatto.Di nuovo, non è l'aspetto folkloristico, la Porsche Cayenne comprata dal figlio di Mastella Pellegrino da un concessionario marcianisano attualmente detenuto al 416-bis, a dover attirare l'attenzione. L'aspetto più importante è vedere cos'è stato il sistema Mastella - un sistema che per trent'anni ha rappresentato la continuità della politica feudale meridionale - e che cosa è divenuto. Oggi, persino se le indagini giudiziarie dovessero dare esiti diversi, non si può fingere di non vedere che Ceppaloni confina con Casal di Principe o vi si sovrappone. E il nome di Casale qui non ha valenza solo simbolica, ma è richiamo preciso alla più potente, meglio organizzata e meglio diversificata organizzazione criminale della regione.Per la camorra - abbiamo detto - destra e sinistra non esistono. Il Pd dovrebbe chiedersi, ad esempio, come è possibile che in un solo pomeriggio a Napoli aderiscano in seimila. Chi sono tutti quei nuovi iscritti, chi li ha raccolti, chi li ha mandati a fare incetta di tessere? Da chi è formata la base di un partito che a Napoli e provincia conta circa 60.000 tesserati, 10.000 in provincia di Caserta, 12.000 in quella di Salerno, 6.000 ciascuno nelle restanti province di Avellino e Benevento? Chiedersi se è normale che il solo casertano abbia più iscritti dell'intera Lombardia, se non sia curioso che in alcuni comuni alle recenti elezioni provinciali, i voti effettivamente espressi in favore del partito erano inferiori al numero delle tessere. Perché la dirigenza del Pd non è intervenuta subito su questo scandalo?Che razza di militanti sono quelli che non vanno a votare, o meglio: vanno a votare solo laddove il loro voto serve? E quel che serve, probabilmente, è il voto alle primarie, soprattutto nella prima ipotesi che fosse accessibile solo ai membri tesserati. Questo è il sospetto sempre più forte, mentre altri fatti sono certezza. Come la morte di Gino Tommasino, consigliere comunale Pd di Castellammare di Stabia, ucciso nel febbraio dell'anno scorso da un commando di cui faceva parte anche un suo compagno di partito. O la presenza al matrimonio della nipote del ex boss Carmine Alfieri del sindaco di Pompei Claudio d'Alessio.L'unica cosa da fare è azzerare tutto. Azzerare le dirigenze, interrompere i processi di selezione in corso, sia per la candidatura alla Regione che per le primarie del Pd, all'occorrenza invalidare i risultati. Non è più pensabile lasciare la politica in mano a chi la svende a interessi criminali o feudali. Non basta più affidare il risanamento di questa situazione all'azione del potere giudiziario. Non basterebbe neppure in un Paese in cui la magistratura non fosse al centro di polemiche e i tempi della giustizia non fossero lunghi come nel nostro. È la politica, solo la politica che deve assumersi la responsabilità dei danni che ha creato. Azzerare e non ricandidare più tutti quei politici divenuti potenti non sulle idee, non su carisma, non sui progetti ma sulle clientele, sul talento di riuscire a spartire posti e quindi ricevere voti.Mentre la politica si disinteressava della mafia, la mafia si è interessata alla politica cooptandola sistematicamente. Ieri a Casapesenna, il paese di Michele Zagaria, è morto un uomo, un politico, il cui nome non è mai uscito dalle cronache locali. Si chiamava Antonio Cangiano, nel 1988 era vicesindaco e si rifiutò di far vincere un appalto a un'impresa legata al clan. Per questo gli tesero un agguato. Lo colpirono alla schiena, da dietro, in quattro, in piazza: non per ucciderlo ma solo per immobilizzarlo, paralizzarlo. Tonino Cangiano ha vissuto ventun'anni su una sedia a rotelle, ma non si è mai piegato. Non si è nemmeno perso d'animo quando tre anni fa coloro che riteneva responsabili di quel supplizio sono stati assolti per insufficienza di prove.Se la politica, persino la peggiore, non vuole rassegnarsi ad essere mero simulacro, semplice stampella di un'altra gestione del potere, è ora che corra drasticamente ai ripari. Per mero istinto di sopravvivenza, ancora prima che per "questione morale". Non è impossibile. O testimonia l'immagine emblematica e reale di Tonino che negli anni aveva dovuto subire numerosi e dolorosi interventi terminati con l'amputazione delle gambe, un corpo dimezzato, ma il cui pensiero, la cui parola, la cui voglia di lottare continuava a prendersi ogni libertà di movimento. Un uomo senza gambe che cammina dritto e libero, questo è oggi il contrario di ciò che rappresentano il Sud e la Campania. È ciò da cui si dovrebbe finalmente ricominciare.© 2009 Roberto Saviano.

BERLUSCONI CORRUTTORE

I suoi attacchi contro la stampa, i giudici, il presidente della Repubblica e la Costituzione lasciano pensare che, per salvarsi, Berlusconi abbia deliberatamente calcolato il rischio di indebolire lo Stato. Il prezzo da pagare per la sua sopravvivenza è molto pesante. Le Monde, 10 ottobre




Mills condannato in Appello
"Fu corrotto da Berlusconi"



Ripropongo il video in cui Peter Gomez spiega esattamente il caso Mills.
Senza parole riguardo l'intervento di Berlusconi a Ballarò.


lunedì 26 ottobre 2009

Uhm...

da Repubblica.it

Leggono, ritagliano e incollano. Spulciano i giornali alla ricerca di notizie sullo loro cara Italia. A Lovanio, vicino Bruxelles, per la famiglia Caprioli raccogliere informazioni sul Bel Paese è un tenue collegamento agli affetti, alle origini. Sono ristoratori e acquistano i giornali italiani che vengono pubblicati. E, ultimamente, restano colpiti dalle dieci domande di Repubblica al Premier. Decidono, con materiali raccolti anche da Repubblica.it, di fare un bel collage. Per qualche mese i Caprioli continuano: leggono, ritagliano e incollano. Ed espongono. Sì, perchè alla finestra della cucina di casa loro (non del ristorante), sulla strada principale di Lovanio, in Belgio, sono incollati, ben visibili ai passanti, le dieci domande di Repubblica. Ma "c'è un problema". La famiglia Caprioli abita nello stesso stabile del Consolato Italiano a Lovanio. E, un bel giorno, l'esercizio filologico familiare viene notato da un non meglio specificato senatore del Pdl che passa lì per caso. Apriti cielo. Se "farabutti" e "sovversivi" possono essere tollerati in patria, all'estero no: fuori dai confini non hanno diritto di cittadinanza. "Martedì ho ricevuto una telefonata dal console onorario, Fabrizio di Gianni" dice a Repubblica.it Giuseppe Caprioli, il pater familias. "Il console mi dice che c'è un problema con quel collage, con le domande di Repubblica, e mi chiede di toglierle". Ma Giuseppe Caprioli non ci sta. Già diverse volte ha esposto dalla finestra della sua cucina ritagli di giornale su altri argomenti legati al nostro Paese e "non c'è mai stato nessun problema". La storia non finisce lì. Il giorno dopo a Caprioli arriva la telefonata del console italiano a Bruxelles. "Una telefonata abbastanza dura, nella quale mi dice che non può tollerare che ci siano offese allo Stato italiano proprio nel palazzo del consolato e che arrivano molte sollecitazioni dal ministero degli Esteri". Ma Caprioli non demorde. "Quali offese? Le dieci domande di Repubblica non sono offese allo Stato, sono, appunto, dieci domade rivolte a Berlusconi". Le domande restano in bella mostra, "é una questione di principio". Per il Console onorario a Lovanio, Fabrizio Di Gianni, è invece una questione di contiguità: "Dopo molte lettere e segnalazioni ricevute da cittadini italiani di passaggio, ho fatto notare con gentilezza a Caprioli che data la vicinanza tra l'ufficio del consolato e la sua abitazione, forse era meglio spostare il collage. Ma la libertà d'espressione della persona è intangibile". Di Gianni non nega che tra le segnalazioni ci sia stata anche quella di un senatore e aggiunge di aver fatto aggiungere nell'atrio un cartello in cui il consolato prende le distanze da qualunque collage appeso alle finestre circostanti: "La libertà dell'amico Caprioli è comunque intangibile" conclude. E, infatti, Caprioli non demorde. Ma non demordono nemmeno gli altri. Iniziano ad arrivare telefonate, "pressioni da tutte le parti, amici che mi dicono di essere stati chiamati per intercedere". Ma non se ne parla, "la mia famiglia resiste". Le domande restano. Giuseppe Caprioli si arma di codice civile, carta e penna e scrive al Console italiano. "Mica possono fare qualcosa. Mica possono far togliere con la forza i ritagli di giornale che ho incollato", e ancora: "La cucina è mia, mica del consolato onorario di Lovanio". Una resistenza suffragata dalle consuetudini della città belga. "Quì è quasi un'usanza. Tutti mettono alle loro finestre ritagli di giornale, poster e quant'altro". Libera finestra in libera Lovanio. Per questo Giuseppe continua a scrivere e a difendere la propria posizione. E si avvale dell'informatica e dei social network, Facebook innanzitutto. Crea un gruppo dove mette le foto della finestra della sua cucina, "Finestra non a disposizione", e scrive ai giornali. "La nostra è una famiglia di onesti lavoratori che amano l'Italia e che si vergognano di essere rappresentati dall'attuale primo ministro". Una questione di principio. E dopotutto "può un presidente del Consiglio che ha tutto chiedere anche la finestra della nostra cucina?". No, non può.

domenica 25 ottobre 2009

Di male in peggio...




Marrazzo...?...per lo meno Silvio non è culattone...



Una battuta magari non gradita ma è la prima cosa che ho esclamato...non me l'abbian a male i culattoni non c'è nulla contro di loro.

Non c'è più limite al decoro e alla decenza.



DIMETTETEVI.




mercoledì 21 ottobre 2009

Un spectacle unique au monde

C'est la première fois que je vois une chose du genre, je ne croyais pas fosses possibles. Dans l'attente de revers mieux décents se consacrer à quelque chose de vraiment beau. Je vais y à cheval et aussi en n'ayant pas les dots de cet homme mais je reconnais que ces sons les belles choses d'une vie et j'ai toujours cru que les animaux donnent beaucoup de plus de satisfactions que les gens.

Bonne vision garçons.

venerdì 16 ottobre 2009

Una giustizia ci sarà...Divina o terrena?

Il video è stato messo in onda da "Annozero", non ne ho trovati altri senza dover citare la trasmissione che a mio avviso è trapassata.

Io non ho parole, quest'uomo andrebbe preso a schiaffi da mattina a sera.

Dalla trasmissione di ieri ho appreso che il Presidente della Repubblica Napolitano sia stato imposto dalla sinistra.

Ma cosa cazzo ne sappiamo noi comuni cittadini di queste schifezze che fanno da lassù?

L'Italia è dominata dai partiti politici di entrambi gli schieramenti che fanno affari con la criminalità e mandano a puttane l'Italia in barba ai cittadini.

Ancora, il Vaticano dov'è? Una barzelletta? Cosa si ridono questi caproni? Sarà che a Napoli se avesse raccontato qualcosa del genere il palchetto veniva alzato con lui sopra e buttato in mare!

Forse a Benevento con l'appoggio di amici vili quanto lui tipo Mastella ha consenso? Consenso di caproni come a Napoli, Benevento e in Italia?

Persone che non hanno un briciolo d'onestà.

E' chiaro che oramai chi segue Berlusconi non è onesto.

Io non mi sento rappresentato da chi ha avuto e ha rapporti con la MAFIA, ancora i migliaia di processi? Non ci s'inventa niente, chi impicci fa impicciato si trova!

Previti, Mangano, le stragi e i patti con lo Stato, ma cosa di più si deve sapere?

Ora cambierà la Costituzione?

Ancora in trasmissione il condirettore de Il Giornale Alessandro Sallusti ha raccontato di Prodi a cena con dei giudici che parlavano di Berlusconi affermando che avrebbe perso i suoi processi, ma è grave cenare con dei giudici e parlare di Berlusconi o è più grave avere MAFIOSI in casa???

Non farà la fine di Craxi ha detto, così come la barzelletta del cazzo che racconta, quello vuol dire, 0ramai lo ammette indirettamente che andrebbe preso!

Almeno con Craxi che ha avuto la possibilità di esiliare l'Italia ha mantenuto la faccia, hai fatto sto poco, almeno esilia, ora no, è chiaramente una nazione o mezza che appoggia fuorilegge!

Destra e sinistra non cambia, mi vergogno di entrambi.

Bersani? Perchè non rispondeva a Sallusti sulla domanda dell'elezione di Napolitano?

Illegali e disonesti destra e sinistra, in più Berlusconi ha di esser l'uomo più ricco d'Italia, ha di esser immischiato in cose troppo gravi per potere continuare a star lì.

Un appunto, il lodo si diceva che veniva richiesto in quanto il Presidente del Consiglio non può goverare e contemporaneamente seguire dei processi, gli porterebbero via tempo, ma andare a mignotte no???

Ha saltato incontri di Stato per scopar mignotte! CI SONO TUTTE LE PROVE!

Non so come finirà quest'era così squallida ma di sicuro ci son persone che la vivono male e non si meravigliassero se qualche estremista invasato perda il controllo.

Ieri un rappresentante del "PD", un 23enne ha scritto su Facebook se ci fosse qualcuno che ficcasse una pallottola in testa a Berlusconi, non sono daccordo, preferirei che venisse processato e che con discrezione del caso si mettesse da parte. Comunque a suo favore rimane che fa campare 2o.ooo dipendenti Mediaset e altri che lavorano per le sue società, non si vuol sapere i soldi per avviare il suo impero chi glieli abbia dati ma almeno non perdiamo completamente la faccia.




Accuse assurde e ridicole? E applaudono. Ci hai sputtanato tu! Il Made in Italy? Un immagine di merda abbiamo! Inquinata da te vigliacco.

mercoledì 14 ottobre 2009

Che faccia...


Berlusconi: «Al via a dicembre i lavori per il Ponte».


C'è stata quella tragedia a Messina, il rapporto del 2008 su quell'area era shock e non si è fatto nulla e ancora insisti per buttar via milioni di euro per un qualcosa che non serve!


Sei proprio una faccia di....




mercoledì 7 ottobre 2009

BOCCIATO

Aspettando la Consulta

Nemmeno l'ultimo dell'anno ho tanto atteso l'arrivo del nuovo giorno, il 7 ottobre 2009.


Un giorno come tanti ma non certo per qualcuno che da giorni mesi anni sta lottando conto chi di questo Stato una gabbia sta facendo reprimendo attento ascolta dico reprimendo chi da solo denuncia e combatte sti fetiente... (Grazie ai 99Posse per le parole)

Per fortuna non solo ma con milioni di persone che in Italia e nel mondo vivono come un CANCRO da estirpare la figura di Berlusconi.
Questo blog è nato dal rigetto nei confronti dell'Uomo che ha creato in Italia quanto non si era mai visto nella storia.

Cavaliere del lavoro fu nominato dall'allora Presidente della Repubblica Giovanni Leone, cavalierato conferitogli a coronazione della sua riuscita attività edilizia.
Per Onoreficenza si intende un segno di onore che viene concesso da un'autorità in riconoscimento di particolari atti benemeriti.
Come Napolitano firma anche allora succedeva qualcosa di simile quindi le domande altro che 10...

Io non lascerei neanche il titolo di Cavaliere al Sig.Berlusconi in quanto è sempre stata di dubbia provenienza il Denaro con cui ha costruito Milano2, domande rivoltegli da sempre e mai avute risposte, ed ora si meravigliano se non dice che scopa a destra e manca tra mignotte e veline, dell'allora minorenne, figuramoci, come già scrissi allora mi vergognerei al suo posto se fosse vero.
C'è stata una manifestazione sabato scorso alla quale ho partecipato come spettatore, in incognito verso me stesso, perchè? Manifestare per delle domande? Le famose 10 domande? Poi diventate 20, saranno un migliaio le domande da affiggere in cielo così che un Dio lo possa obbligare a rispondere e quindi a cancellarle per sempre.
Si è mobilitata la stampa estera su di lui, il mondo intero ride sullo scandalo che quest'uomo da anni ci propina, centinaia e migliaia di persone a riempire quella piazza e tutta la zona attorno in maniera indescrivibile, riempita per la manifestazione voluta in nome della libertà di stampa che "c'è" ma tanto libera non è se il capo del governo querela tutto il giornale perchè gli pone delle domande.
Queste di seguito sono le domande che nel 1998 LA PADANIA e quindi Bossi rivolsero a Berlusconi.
Buona visione








da Repubblica



Ghedini: "La legge è uguale per tutti, non la sua applicazione"




ROMA 6/10/2009- "La legge è uguale per tutti, ma non necessariamente lo è la sua applicazione", "Il premier non è 'primus inter pares' come vuole la tradizione liberale, ma 'primus super pares'". Le nuove definizioni giuridiche di Niccolò Ghedini e Gaetano Pecorella, rappresentanti legali del governo davanti alla Corte Costituzionale dove oggi è iniziato il dibattimento sulla legge che vieta i processi alle maggiori cariche dello Stato. I giudici costituzionali dopo aver sentito le parti si sono chiusi in camera di consiglio e, dopo due ore di lavoro, hanno rinviato a domani. Dunque per oggi non ci sarà l'attesa decisione.















giovedì 1 ottobre 2009

Dimmi dimmi tu

Quanta VERITA'...

Dimmi come si fa a fare finta di nulla, a vivere una vita fasulla a cominciar dalla culla, come puoi rimanere tranquillo, tu ti credi palla ma sei solo un birillo, dal tuo piedistallo vedi il mondo piu' bello tutti gli occhi su di te e sulla cacca d'uccello che ti cola sul collo giu' fino al midollo tu ci sei immerso quasi come l'uomo in ammollo, nooo, non esiste lo sporco impossibile per chi non ha niente da perdere tutto ti e' concesso, mai nulla ti e' negato, tu che sei la star dello show, dall'istante in cui sei nato sei stato venerato come un Dio unico tra pochi nei tuoi giochi c'ero anch'io pero' mi sono rotto ho capito come sei, ma tieni giu' le mani perche' i cocci sono miei! RIT:dimmi dimmi dimmi tu dimmi come si fa a resistere in un mondo solo di "bla bla", dimmi dimmi dimmi tu dimmi come si puo' sopravvivere una vita in un reality show. Dimmi dimmi come riesci a sentirti a posto quando esci quando riempi i giorni in cui ti strusci, tu che il dilettevole all'inutile unisci, tu che nella testa c'hai un acquario senza pesci capisci?? mmmm... il diagramma e' piatto! di fatto non sei matto e c'hai piu' vite di un gatto, sei piu' cotto di un prosciutto un tanto all'etto e ti affetto con affetto sotto effetto di un dispetto: bisturi! Detto fatto qui, FRANKIE HI-NRG, riconosce l'ammalato dei suoi sintomi, e la sua diagnosi espressa in sintesi lo costringe a riservare la tua prognosi Piano, che ci arriviamo, per trovare la risposta non guardare lontano, dimmi dimmi che facciamo, l'accendiamo? o chiedi aiuto al pubblico per darti una mano! Dimmi dimmi quanto manca l'attesa mi stanca, dimmi quando ti decidi a sventolar bandiera bianca, tu dimmi quando e' troppo, dimmi quando e' ingiusto, che tanto non mi stoppo perche' mo' c'ho preso gusto! Io t'ho visto in braccio a Sant'Antonio, sei talmente anonimo che vieni superato da Sempronio. E mentre testimonio che il tuo patrimonio in termini di comprendonio ammonta a meno di un centesimo del vecchio conio, sei come sei, vali quanto una verruca messa all'asta su E-bay, sei come un DJ che dirada la pista, lo sfuocato replay di un azione mai vista, eri in fondo alla lista e sei stato nominato, il pubblico ha votato e sei stato eliminato, stavolta e' proprio serio e l'unico mio augurio e' quello che tu viva nel rimpianto del tugurio!